giovedì 26 febbraio 2009

Alla ricerca delle chiacchiere perdute

Le chiacchiere sono per me ciò che le madelaines sono per Proust. Tranquilli, non mi monto la testa, è solo per farmi venire l'acquolina in bocca.

Ogni volta che torna carnevale infatti mi viene la nostalgia delle chiacchiere della mia mamma di cui purtroppo non ho più la ricetta. Ogni tanto provo a prenderle in panificio, ma è sempre una delusione enorme. Non hanno quella fragranza e quella croccantezza che avevano quando le mangiavo ancora calde sporcandomi di zucchero a velo.

Lo so, le neo mamme sono sempre una palla al piede coi loro discorsi malinconici e nostalgici ma ... erano proprio buone!

Così quest'anno mi sono decisa: ho chiesto alla nonna del maritozzo, nonché nonna bis del tupilotto e mia nonna adottiva, di aiutarmi a prepararle per ritrovare quel sapore.

Prima di passare alla ricetta urge una descrizione della suddetta nonna novantenne: è tonda e sorridente, proprio "a forma di nonna", come la desideravo da bambina (vedi Cappuccetto Rosso). Cucina divinamente, specialmente le torte, cuce e mi fa un sacco di coccole. E' sempre stata ed è ancora una generalessa. Legge Camilleri e l'ultimo libro che si è ciucciata in sole tre settimane è Il codice da Vinci (nb: ha fatto solo la quinta elementare negli anni Venti...).

La dose degli ingredienti può sembrare pantagruelica, ma in relatà dei quattro vassoi di perfette e commuoventi chiacchiere in due giorni non è rimasta nenche una briciola.
Per prepararle ci siamo equamente divise i compiti. La nonna a impastare, io a tagliare e mia suocera a friggere. Da soli, dice la nonna, è difficile perchè la pasta tende a seccare molto in fretta.

Ingredienti

4 uova (3 tuorli e uno intero)
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 kg di farina bianca
Un pizzico di sale
La buccia grattugiata di un limone biologico
1 bustina di vanillina
Latte fresco intero quanto basta per impastare
1 litro e mezzo di olio di semi di mais (o altro tipo) per friggere
200 gr di zucchero a velo

Versate la farina sul piano di lavoro formando una fontanella. Aggiungete lo zucchero, rompetevi nel mezzo le uova (3 tuorli e uno intero), unite il burro a pezzettini, la presa di sale, la buccia grattuguata del limone e la bustina di vanillina.

Impastate a lungo, almeno una decina di minuti, aggiungendo il latte quando tende a indurirsi troppo. Lavorate l'impasto fino a ottenere una palla morbida ed elastica.















Mettete l'olio per friggere sul fuoco. Con la macchina per la pasta stendete delle sfoglie abbatanza sottili. Se le chiacchiere sono troppo fini vedrete che nell'olio tenderanno a rompersi; per le successive tirate quindi una sfoglia leggermente più spessa.















Con la rotellina tagliate le chiacchiere sbizzarrendovi con le forme: rettangoli, quadrati, triangoli, tonde con il bicchiere, striscioline di pasta annodata (le mie preferite :-). Se le incidete in mezzo saranno ancora più croccanti.












Buttate nell'olio una chiacchiera per verificaere la temperatura: se torna subito a galla e sfregola bene l'olio è caldo abbastanza per buttarci le altre. Le chiacchiere vanno girate e fritte da entrambi i lati.
















Scolatele, adagiatele su della carta assorbente. Copritele con lo zucchero a velo e non mangiatele tutte subito ... sono ottime anche fredde!

















6 commenti:

  1. che bella ricetta!e che bello, le tre generazioni di donne a cucinare!ti invidio io questa volta ;-), sembra quasi una favola!

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  2. Sì è stato molto bello e curativo per i ricordi maliconici! Mi hai letto praticamente in presa diretta!

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  3. Sei crudele: sono in ufficio, non posso fare pausa merenda e tu mi posti le chiacchiere!

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  4. ;-))) Guarda che finiscono sui fianchi e poi con la danza del ventre sono guai

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  5. grazie per il link sui libri, é veramente bello, e poi la possibilitá di sfogliare libri in altre lingue é interesantissima !! anch'io sono vegetariana di massima, nel senso che mangio pesce e raramente carne, ti torneró a visitare

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  6. Cara estrellazul , ho le lacrime agli occhi... Io ero sul tuo blog e tu sul mio al di là dell'oceano e in un paese che amo ... (mi commuovo di più adesso che in gravidanza, che pena!!!!)

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