mercoledì 4 agosto 2010

Ein komisches Problem


Eine Italienerin... Ein komisches Problem. Ammetto di essere stata alquanto cattivella a non confessare subito al dottorino altoatesino del Pronto Soccorso che io il tedesco lo mastico piuttosto bene. A mia discolpa però sperò sia considerata la preterintenzionalità, la mia non volontà di nuocere, insomma...

D'altronde, se è vero che con il tedesco ci ho per un certo periodo anche lavorato tanto da guadagnarmi la pagnotta, corrisponde comunque a verità che neanche pensandoci per cent'anni sarei riuscita a spiegare al medico di turno le mie angustie. Avrei forse potuto cominciare, ma poi come terminare il discorso? E cosa ci avrei capito fra anamnesi e diagnosi in un'altra lingua?

Insomma, come avrete capito, questa storia inizia con un mancato outing linguistico e con una Italienerin con un bel paio di solidi scarponi ai piedi e con un grosso zaino da montagna, ancora decorato da una lunga racchetta da camminata nordica.

Di rendersi più presentabile prima di arrivare all'ospedale neanche a parlarne. E' quasi ora di cena. Per la fame il tupi si sta trasformando da bimbetto guanciuto in pargoletto mannaro. E così bisogna pianificare una strategia, ottimizzare i tempi d'azione. Io vado in missione al Pronto Soccorso. Meglio non rimandare a domani quello su cui il medico può ridere oggi. Il maritozzo invece brandisce il volante per dirigersi d'urgenza verso la più vicina pizzeria.

In sala d'attesa stranamente non c'è nessuno, tocca subito a me. Il dottore è gentilissimo, anche se non proprio bilingue a dire il vero. L'italiano qui si è fermato, non è maturato, è una sorta di lingua posticcia, in più occasioni mi chiedo quanto amata. Ma ci capiamo bene, assestando al meglio i registri della comunicazione medico-paziente. E tanto mi basta.

Io spiego. Il medico chiede. Io approfondisco. Lui è pensieroso. E' un pediatra e non sa bene che pesci pigliare. Così comincia a telefonare a colleghi più esperti, parla in tedesco, ma riesco a seguire la sua conversazione. Ho la sensazione di spiare qualcuno dal buco della serratura, ma a questo punto non mi sembra il caso di interromperlo per fare sfoggio delle mie conoscenze linguistiche.

Così, in tutte le telefonate, divento l'Italienerin con un komisches Problem... Rido sotto i baffi, come quando un amico mi fa notare un aspetto del mio carattere su cui non mi ero mai soffermata. Son comica. Proprio comica, per questo dottorino. Mi devo offendere? Mi devo imbarazzare? Sono un po' spiazzata, ma in fondo a mio agio, visto che continuo a sorridere fra me e me.

Nel frattempo, seppur con discrezione, arrivano altri medici. Guardano, chiedeno, sorridono. D'altronde son comica. E in fondo è meglio buttarla sul ridere. Non è così raro. Affermano loro. Basta questo e quello e tutto si sistema. Gli credo. Mi rilasso. E allora mi torna in mente la traduzione corretta di komisch, che nel tedesco parlato correntemente vuol semplicemente dire strano.

Ho preso un granchio, ma in fondo capita a tutti qualche volta, persino a celebri politici, che sulle mancate traduzioni dal tedesco tiran su dei gran polveroni. A volte a stare un po' zitti e a sorridere sotto i baffi si guadagna il tempo necessario a dir le cose senza baccano, a capirsi anche parlando lingue diverse nella stessa nazione. Mi consolo. Son comica, ma almeno i polveroni li tiro su solo passeggiando col tupi sui bei sentieri dell'Alto Adige. E riesco anche a non perdermi quando i cartelli sono scritti solo auf Deutsch.

5 commenti:

  1. eh ma alla fine mica che l'hai detto qual'era il komisches Problem :-)
    sono andate bene le vacanze?

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  2. Elena, Ciao! Le vacanze sono andate bene nonostante il problemino. Posti molto belli e ben organizzati per i bambini. E il problemino non l-ho detto apposta, che si dice il peccato ma non il peccatore ;-)

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  3. Ma il tupi famelico in versione pargoletto mannaro è uno spettacolo. Grazie per il sostegno sul sentiero della pasta madre. Durante le vacanze l'ho lasciata ai miei previo training di rinfresco dell'impasto.Quando è tornata nelle mie mani, mi son sorpresa a pensare, speriamo che non si sia arrabbiata troppo per l'assenza. Non l'avevo mai lasciata per 15 giorni. Ma si può? Bacio. ib

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  4. bello questo post, mi ha tirato col fiato sospeso fino alla fine !!! e davvero sei stata saggia, pensa che figura se ti offendevi con il sollecito dottore, saresti stata comica davvero jajajaj

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  5. Irene :-) La pm a mio padre non è sopravvissuta e per il nuovo giro di vacanza l'ho affidata a mia suocera. Per fortuna avevo la pm di back up anche nel mio frigo con metodo alternativo di conservazione! E la tua come sta ora?

    Estrella grazie di essere passata, ti penso spesso e spero che tutti i tuoi progetti stiano andando per il meglio. Appena riesco passo a trovarti!

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